[351] Sesta nota. Quando un'anima buona vuole dire o fare qualche cosa a gloria di Dio nostro Signore, nella fedeltà alla Chiesa e secondo la mente dei superiori, se gli viene dal di fuoria il pensiero o la tentazione di non dire o di non fare quella cosa, con il pretesto di vanagloria o d'altro, ecc.b1, allora deve elevare la mente al suo Creatore e Signore; b. e se vede che quella cosa è per il suo debito servizio, o almeno non contraria, deve agire per diametrum controc opposto a quella tentazione2, iuxta Bernardum eidem respondentem: «Nec propter te incepi, nec propter te finiam»3. a 32. 347; b 40; c 13b. 16b. 97d. 157. 168. 199. 217b. 319. 325b. 350. |