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ARCHIVIO BOCCONCINI
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Dall’Omelia di Benedetto XVI durante la visita pastorale alla parrocchia romana di S. Giovanni Battista de la Salle al Torrino
«Innanzitutto vorrei dire, con tutto il mio cuore, grazie per questa accoglienza così cordiale, calorosa. Grazie al buon Parroco per le sue belle parole, grazie per questo spirito di familiarità che trovo. Siamo realmente famiglia di Dio e il fatto che vedete nel Papa anche il papà, è per me una cosa molto bella che mi incoraggia!» |
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Dall’Omelia Natalizia di S. Giovanni Paolo II 25 dicembre 1978 «Il Bambino neonato vagisce. Chi sente il vagito del bimbo? Per lui parla però il Cielo, ed è il Cielo che rivela l’insegnamento proprio di questa nascita. È il Cielo che la spiega con queste parole: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2,14). Bisogna che noi, toccati dal fatto della nascita di Gesù, sentiamo questo grido del cielo. Bisogna che esso giunga a tutti i confini della terra, che lo odano nuovamente tutti gli uomini. “Filius datus est nobis. Christus natus est nobis. Amen» [Clicca qua per leggere tutta l’omelia] [Clicca qua per ascoltare il brano]
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Dal discorso di Benedetto XVI in Piazza di Spagna 8/12/2012 «[Maria] ci parla della gioia, quella gioia autentica che si diffonde nel cuore liberato dal peccato. Il peccato porta con sé una tristezza negativa, che induce a chiudersi in se stessi. La Grazia porta la vera gioia, che non dipende dal possesso delle cose ma è radicata nell’intimo, nel profondo della persona, e che nulla e nessuno possono togliere». |
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Massimiliano Maria Kolbe, Scritti, 1168
«Durante le apparizioni a Lourdes, l’Immacolata proclama: «Penitenza, penitenza, penitenza», […] [vuole così] fermare le anime nella corsa verso il piacere, entrare nei loro cuori, prenderne possesso, indirizzarli verso la felicità vera, verso Dio, lungo la via del rinnegamento di sé, preparare in essi il trono per l’Amore Divino, per il Cuore Divino, insegnare loro ad amarlo, infiammarli d’amore, vuole Ella stessa amare questo Cuore in loro e per mezzo di loro, essere loro stessi e farli diventare Se stessa. Ecco l’abbozzo dell’incorporazione [nella vita] della verità dell’Immacolata Concezione, è soltanto un abbozzo semplice e incompleto, ma vero». [Clicca qui per leggere di più] |
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Jacques-Bénigne Bossuet Scritti spirituali, Ed. Ares. «Sii fedele ai segni di Dio nel tuo intimo, obbedendo alla Sua voce senza ripugnanza. Sii fedele alla Sua grazia ed |
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VENGA IL TUO REGNO SU TUTTA LA TERRA
Venga il tuo Regno su tutta la terra, Amen. |
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Da un intervista al Card. Robert Sarah
«Non esiste un padre che non esige nulla dai suoi figli! Dio, come ogni buon padre, è esigente, perché ha grandi ambizioni per noi. |
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S. Teresina di Lisieux, Lettera n. 133 a Céline
«Quando Gesu rivolge il suo sguardo verso una anima, subito le comunica la sua rassomiglianza, ma bisogna che quest’anima continui a tenere fissi su di Lui i suoi sguardi.» |
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Dal testo di Garrigou-Lagrange Dieu, son existence et sa nature «La Chiesa assolve i peccatori, |
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Benedetto XVI Dalle note inviate al Sinodo febbraio 2019 sugli abusi compiuti dal clero sui minori «La società occidentale è una società nella quale Dio nella sfera pubblica è assente e per la quale non ha più nulla da dire. E per questo è una società nella quale si perde sempre più il criterio e la misura dell’umano». |
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Divo Barsotti (1914 †2006) «Se gli uomini oggi non sono capaci di alcuna mortificazione |
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Alessandro Manzoni I promessi sposi, cap. VII «Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, |
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Card. Robert Sarah “Si fa sera e il giorno volge ormai al declino” Cantagalli, 65. “Quando la fede del clero si affievolisce, |
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S. PIO DA PIETRALCINA
“Sii amante e praticante della semplicità e dell’umiltà, non curarti dei giudizi del mondo, perché se questo mondo non avesse qualcosa da dire contro di te, non saresti veramente servo di Dio”. |
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JOSEPH RATZINGER Introduzione allo spirito della Liturgia San Paolo, 180. «Personalmente, non dimenticherò mai con quale devozione e con quale interiore dedizione mio padre e mia madre segnavano noi bambini con l’acqua benedetta, facendoci il segno della croce sulla fronte, sulla bocca e sul petto quando dovevamo partire, tanto più se poi si trattava di un’assenza particolarmente lunga. Questa benedizione era un gesto di accompagnamento, da cui noi ci sapevamo guidati: il farsi visibile della preghiera dei genitori che ci seguiva e la certezza che questa preghiera era sostenuta dalla benedizione del Redentore». |
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ROMANO GUARDINI Lo spirito della liturgia. I santi segni, Morcelliana,136. IL SEGNO DELLA CROCE «È il segno più santo che ci sia. Fallo bene: lento, ampio, consapevole. Allora esso abbraccia tutto l’essere tuo, corpo e anima, pensieri e volontà, senso e sentimento, agire e patire, e tutto diviene irrobustito, segnato, consacrato nella forza di Cristo, |
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«All’Amore che ti travolge non chiedere dove va». S. Giovanni della Croce |
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Scritti dalla clausura raccolti dal monaco Nicola TU NON MI RIFIUTI MAI «Ho incontrato l’Amore: e la lotta, le tentazioni, le umiliazioni, i dolori, le fatiche, perfino le cadute e le colpe, non riescono a spegnere ciò che ho nel petto, ma anzi evidenziano di più l’Amore nel suo fascino e nella sua forza sanante, forza invincibile, inarrestabile: avanza scacciando paure e insieme scavando tanta umiltà e gratitudine». |
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«Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme» |
PROVERBIO |
Elia Citterio, Il gusto della sapienza, EDB
«Pregare costa fatica. Diversamente da quanto ci si immagina, la preghiera, per diventare spontanea e forte, deve prima essere tenace. Non è così facile pazientare con il proprio cuore, accettare i suoi tempi, accettare i tempi di Dio, in tutta pace». |
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«L’orgoglio è lo splendore della stupidità». | |
«Dammi, Signore, la capacità di fare ciò che mi ordini di fare, e ordinami ciò che vuoi». Sant’ Agostino |
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TU NON MI RIFIUTI MAI – SCRITTI DALLA CLAUSURA Raccolti dal monaco Nicola. Editore Dottrinari. «Felici, felicissimi siamo di Te e in Te, di Te in noi, e questa felicità si allarga ripensando alla nostra piccolezza e indegnità e bruttezza antiche, che oggi sono umile bellezza davanti a Te». |
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S. Bernardette Soubiron (1844 †1879) «Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi!» |
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PAOLO VI (1897 † 1978) L’umiltà è lo spazio dell’amore |
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JAMES BISHOP Una via nel deserto La regola di san Benedetto come via d’uscita dal carcere interiore Edizioni Libreria Fiorentina «La prima parola è “ascolta”. L’ascolto è una delle cose più difficili che possiamo fare; non mi riferisco solo all’ascolto di qualcuno che ti sta parlando ma all’ascolto di noi stessi». |
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Dall’Esortazione Apostolica “Sacramentum Caritatis” di S.S. Benedetto XVI «L’Eucaristia ci attira nell’atto oblativo di Gesù. Noi non riceviamo soltanto in modo statico il Logos incarnato, ma veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione . Egli ci attira dentro di sé. La conversione sostanziale del pane e del vino nel suo corpo e nel suo sangue pone dentro la creazione il principio di un cambiamento radicale, come una sorta di «fissione nucleare» portata nel più intimo dell’essere, un cambiamento destinato a suscitare un processo di trasformazione della realtà, il cui termine ultimo sarà la trasfigurazione del mondo intero, fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti (cfr 1 Cor 15,28)». [Clicca qui per leggere tutta l’Esortazione Apostolica] |
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Saverio Gaeta, Il Veggente. Il segreto delle tre fontane, Salani Editore, 88 «lo sono la Calamita della Trinità divina, amore del Padre perché sono Figlia, amore del Figlio perché sono Madre e amore dello Spirito Santo perché sono Sposa, come lo sono nelle tre Persone in un solo Dio. Amore, amore, amore!».
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Dal Messaggio della Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola |
Don Divo Barsotti Nello Spirito Santo, 95 « Ciò a cui il Signore chiama i suoi è immenso ed esige dagli uomini l’impegno più serio e fedele. Non si tratta di essere dei buoni cristiani, di esercitare le virtù; si tratta di non essere più nostri, si tratta di lasciarci possedere totalmente da Dio, finché ogni nostra parola sia sua, ogni nostro affetto sia suo e la nostra vita sia la presenza stessa del Cristo. |
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GERTRUDE LA GRANDE (1256 †1302) Esercizi Spirituali, 3° Esercizio «Amo Cristo nel cui talamo sono entrata, la cui madre è vergine, il cui padre non conosce donna, la cui voce per me canta con suoni melodiosi. e una volta che l’ho amato sono casta, l’ho toccato e sono pura, [Clicca qua per leggere tutto il testo degli Esercizi Spirituali] |
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San Pier Giuliano Eymard (1811 †1868) «È stato osservato che quando si serve bene Dio, |
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Joseph Ratzinger, BENEDETTO XVI Per amore, Cantagalli, 84 «Umiltà significa non cercare e non seguire le opinioni correnti, |
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Anne Leçu, Una vita donata, Qiqajon-Bose
Quando predichi, tu che ne hai fatto una professione, pensa sempre alla persona più povera, nascosta dietro i tuoi uditori, a quella la cui vita è precipitata nel gelo e che viene a ricercare presso i credenti di che riscaldare la sua fede intirizzita. |
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CONCHITA CABRERA DE ARMIDA Essere madre. Esercizi Spirituali 1927, 67 «Per dare Gesù è sufficiente conoscerlo e amarlo; e quanto più lo si conosce e lo si ama, tanto più si sente l’urgenza di darlo alle anime». [Clicca qua per leggere tutto il paragrafo] |
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Gilbert Keith Chesterton (1874 †1936) “Il cristianesimo è stato dichiarato morto infinite volte. |
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BENEDETTO XVI Dall’Omelia alla Veglia Pasquale del 28 marzo 2008 «… per la Chiesa nascente la «Domenica delle Palme» non era una cosa del passato. Come allora il Signore era entrato nella città santa cavalcando l’asinello, così la Chiesa lo vedeva arrivare sempre di nuovo sotto le apparenze umili del pane e del vino» |
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BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret/II, LEV 21
«… per la Chiesa nascente la «Domenica delle Palme» non era una cosa del passato. Come allora il Signore era entrato nella città santa cavalcando l’asinello, così la Chiesa lo vedeva arrivare sempre di nuovo sotto le apparenze umili del pane e del vino» |
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«Dio si serve dei venti contrari per condurci in porto» |
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S. Doroteo di Gaza
«La ragione di tutti i mali è |
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S. Tommaso d’Aquino
«Come un medico saggio, per curare una malattia peggiore, permette che il paziente cada in una malattia meno grave, così il fatto che Dio permette, per guarire l’orgoglio, che l’uomo cada in altri peccati, dimostra la maggiore gravità della superbia»
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BEATO CHARLES DE FAUCOULD «Si diventa simili a quelli coi quali si vive. Vivete familiarmente con un grande santo e un grande spirito e il vostro cuore diventerà caldo come il suo, la vostra fede viva come la sua , il vostro spirito si eleverà seguendo il suo» |
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GUIDO IL CERTOSINO Pensieri inattuali, Ancora, 217. I martiri dicono a Dio: |
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ARNALDO PIGNA Amare lasciandosi amare. Il primato della grazia OCD, 203-204 «C’è l’aridità che è segno e conseguenza della nostra mancanza di fedeltà e c’è quella, invece, orientata a purificarla e promuoverla. Il Signore, in genere, sottopone l’anima alla prova di questa aridità quando la vuole elevare». [Clicca qui per leggere tutto il capitolo sull’aridità]. |
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Dalla Autobiografia «Sì, sono felice, perché la mia felicità non dipende dagli avvenimenti che mi si presentano, ma solamente da Dio» |
Beata Dina Bélanger (1897 †1929) |
Dalla SCALA CLAUSTRALIUM «Dio buono, soave e mite, amico dolce, consigliere accorto, aiuto potente, quanto disumano e temerario è chi ti getta via, chi respinge dal suo cuore un ospite sì umile e mansueto!» |
Guigo il Certosino ( †1188) |
La mia giornata con Cristo San Paolo, 19. «Lui che era Dio ci ebbe presenti in ogni momento della sua vita: tutti noi. Ci ebbe presenti e noi vivevamo nel suo ricordo, nel suo amore. In ogni suo atto mi ebbe presente come se io fossi stato il solo che Egli amava!» |
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Card. Albert Vahnoye Accogliere l’amore che viene da Dio, AdP, 15 La presenza di Dio |
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Giovanni Crisostomo Sugli Atti degli Apostoli «Non dire: «Mi è impossibile influenzare gli altri», |
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l libro della vita, 16,7.
«Perché mai non sono molti quelli che per le prediche lasciano i pubblici vizi? Sa che cosa ne penso? Perché coloro che predicano hanno troppa prudenza. Non la perdono poiché non ardono del gran fuoco dell’amore di Dio, di cui ardevano gli apostoli, e così la loro fiamma scalda poco». |
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Le Rivelazioni. LXXVIII
«Nostro Signore nella sua misericordia ci mostra il nostro peccato e la nostra debolezza con la dolce luce della sua grazia, perché il nostro peccato è così immondo e così orribile che egli nella sua cortesia non vuole mostrarcelo se non nella luce della sua misericordia». |
Beata Giuliana di Norwich (1342 †1416). |
S. AMBROGIO(340 †397) «Quanti padroni finiscono per avere coloro che rifiutano l’unico Signore!» |